Bagagliaio-posta per treni rapidi Tipo 1934 50 83 91 – 38 008 – 8 DU

Bagagliaio per treni viaggiatori DUz 95000

Dati tecnici

Anno di costruzione 1936 Massa in servizio 37700 kg
Costruttore (non disponibile) Velocità massima 140 Km/h
Rodiggio 2′-2′ Posti di servizio (non disponibile)
Lunghezza totale 21054 mm Riscaldamento Elettrico FS 5 KW non RIC
Interperno 14000 mm Illuminazione A incandescenza
Passo carrelli 2700 mm Freno BD-P
Boccole A strisciamento Cilindro freno 14″

A chi apparteneva

Ferrovie dello Stato

Storia

Sin dall’inizio del trasporto ferroviario, anzi soprattutto a quell’epoca, in cui chi si spostava per viaggi lunghi impiegava, per trasportare il proprio bagaglio, pesanti e voluminosi bauli – impossibili da tenere con sè in vettura -, si era manifestata l’esigenza di veicoli speciali per ospitare gli effetti più ingombranti dei viaggiatori: i bagagliai, appunto.

Questi vagoni, concepiti con le stesse caratteristiche delle normali carrozze, disponevano di capaci vani di carico, in cui stivare bagaglio ingombrante, sostanzialmente come un carro, però erano atti ad entrare in composizione ai normali treni viaggiatori e permettevano, pertanto, di portare al seguito il proprio bagaglio senza la necessità e la complicazione di spedirlo separatamente. Nei tipi più moderni, come il bagagliaio Tipo 1934 qui illustrato, era previsto anche un apposito vano canile per accogliere animali di taglia troppo grossa per poter essere trasportati nei compartimenti viaggiatori.

I bagagliai, inoltre, offrivano il non trascurabile vantaggio, per le ferrovie, di contenere un ambiente di servizio nel quale il capotreno potesse eseguire tutte le scritturazioni relative alla marcia del treno, previste dal proprio compito, senza per questo sottrarre posti destinati ai passeggeri paganti nell’ambiente viaggiatori. Si trattava di un vero e proprio ufficio viaggiante, invero un po’ spartano ma razionale, dotato talvolta anche di una piccola cassaforte destinata a custodire i valori dei passeggeri.

Non di rado, nel compartimento di servizio era presente un piccolo casellario per il “messaggere postale”, un agente ferroviario destinato a ritirare, smistare e consegnare la corrispondenza di servizio che le varie stazioni si scambiavano, naturalmente in treno. In veicoli più piccoli era lo steso capotreno ad occuparsi di questa incombenza.

Dal momento che i treni viaggiatori erano più veloci di qualunque treno merci circolante sulla rete, le Ferrovie dello Stato espletavano anche, sempre grazie ai bagagliai, servizio merci a collettame ed in piccole partite: si potevano infatti spedire pacchi e piccole quantità di merce che, anzichè essere caricate su un carro merci e subire la lunga trafila del passaggio attraverso gli scali di smistamento, trovavano posto sui bagagliai dei treni viaggiatori, garantendo così una celere consegna alla stazione desiderata.

Per lo stesso motivo molti bagagliai, tra cui il Tipo 1934, ospitavano anche un compartimento postale. Non era un un mero vano di carico in cui veniva stivata la corrispondenza indirizzata alla città di destinazione del treno, ma un vero e proprio ufficio postale viaggiante, in cui impiegati delle Poste catalogavano e smistavano la corrispondenza, direttamente in viaggio, per risparmiare tempo a destinazione. Era perfino possibile spedire una lettera come nei normali uffici postali cittadini: sulle fiancate sono tuttora presenti le feritoie della cassetta per le lettere.

Dal punto di vista tecnico, il bagagliaio tipo 1934 condivide la stessa filosofia progettuale che lo accomuna alle carrozze Tipo 1921 e seguenti, dunque con cassa portante e collaborante. Concepito per treni rapidi, inizialmente montava carrelli che lo rendevano adatto alla velocità di 120 km/h; alcune unità sono anche state dotate di speciali cuscinetti in “lega S”, particolarmente indicati per le alte velocità. Dal 1977, allo scopo di consentirne l’impiego sui treni più veloci (in seguito all’ammodernamento del parco circolante e la soppressione della trazione a vapore), le unità in servizio hanno subito la sostituizione dei carrelli originali con altri, dotati di boccole a rulli e sospensione più moderna, che rende questi veicoli idonei sino alla velocità di 140 km/h.

L’esemplare della nostra collezione è stato recuperato nello scalo merci di Avigliana, in cui ha prestato servizio sino al 2004 come carro scudo in cui trovava riparo il personale addetto alla manovra dei carri nella stazione valsusina, particolarmente durante la lunga stagione invernale.

Grazie a questo ultimo compito è rimasto in perfetta efficienza, anche se purtroppo alla mercè dei soliti vandali che ne hanno deturpato l’aspetto esterno, che ora dovrà essere ripristinato.

Dove si trova

Esposta presso le Officine di Torino Ponte Mosca

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