Carrozza per trasporto detenuti Tipo 1934 Kt 48405

Carrozza per trasporto detenuti KT 48405

Dati tecnici

Anno di costruzione 1936 Massa in servizio 20500 Kg
Costruttore (Non disponibile) Velocità massima 100 Km/h
Rodiggio 2 Posti a sedere Detenuti: 42 in 7 celle
Scorta: 9 + 8 strapuntini
Lunghezza totale 15290 mm Riscaldamento Elettrico FS non RIC
Interperno Illuminazione A incandescenza
Passo assi 1000 mm Freno Westinghouse (valvola tripla)
tipo viaggiatori
Boccole A strisciamento Cilindro freno 12″

A chi apparteneva

Ferrovie dello Stato

Storia

Da sempre la ferrovia trasporta ogni genere di persone e di merci; non deve dunque meravigliare che abbiano viaggiato in treno anche coloro che comunemente meno si pensa abbiano modo di viaggiare: i detenuti.

Per soddisfare le proprie necessità di spostamento dei carcerati (per trasferimenti, processi, ecc.), l’Amministrazione Penitenziaria ha fatto uso, fino a pochissimi anni fa, di specifiche carrozze allestite appositamente per il trasporto dei detenuti. Si tratta di particolari veicoli, concepiti per soddisfare le necessarie esigenze di sicurezza: sono dunque prive di qualsiasi comunicazione con il resto del treno, tutti i finestrini sono muniti di robuste inferriate, e – soprattutto – l’ambiente interno è suddiviso in una maniera del tutto insolita.

Nella parte centrale sono, infatti, state ricavate una serie di celle, che nella serie Kt 48400 potevano contenere fino a 42 detenuti, mentre nei tipi più grandi, a carrelli, era stato possibile ricavare anche alcune celle per donne e pure una cella con pareti imbottite – ufficialmente per detenuti epilettici.

Tutta la zona perimetrale, che quindi circonda interamente le celle, era adibita a cammino di ronda, per la sorveglianza e come spazio per il personale di scorta. Le vetture della serie Kt 48400 potevano ospitare fino a nove Carabinieri (cui spettava il servizio di traduzione dei detenuti sino all’istituzione del corpo di Polizia Penitenziaria) su seggiolini e panche, la cui leggera imbottitura fa sospettare essere stata applicata solo successivamente.

L’isolamento dal resto del treno, come si diceva, era totale: il personale ferroviario non aveva accesso all’interno. Perfino per il comando del riscaldamento esisteva un’apposita cassetta, manovrabile dal terrazzino d’ingresso. Anche le norme per la composizione dei treni erano rigorose: il cellulare doveva essere inserito subito dietro la locomotiva, oppure in coda, e comunque si doveva “evitare ai viaggiatori la vista dei detenuti, facendoli salire e discendere dal lato opposto a quello in cui si svolge il normale servizio o effettuando dette operazioni quando la stazione è sgombra” (da: Prefazione Generale dell’Orario di Servizio, ed. 1963).

Il servizio delle carrozze cellulari è cessato soltanto dopo il 1996, contestualmente all’acquisto da parte dell’Amministrazione penitenziaria di apposite automotrici opportunamente allestite.

Dove si trova

Esposta presso la sede di Savigliano

Il cellulare Kt 48405 sulla piattaforma girevole di Savigliano

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