Locomotiva a vapore per treni merci 422.009 “Lucia”

Locomotiva a vapore 422.009 "Lucia"

Dati tecnici

Anno di costruzione 1911 Massa in servizio 90200 Kg
Costruttore Officine Hanomag Massa aderente 56800 Kg
Rodiggio 0-4-0 Velocità massima 50 Km/h
Lunghezza totale 16908 mm Pressione di esercizio 12 atm
Numero cilindri 2 esterni Potenza massima 1100 CV
Dimensione cilindri (alesaggio x corsa) 600×660 mm Sforzo di trazione massimo 16900 Kg
Distribuzione Walschaerts Diametro ruote motrici 1350 mm
Tender 4 assi, a carrelli Capacità d’acqua 16 m³
Freno Westinghouse Capacità di carbone 5000 Kg
Vapore surriscaldato e semplice espansione

A chi apparteneva

Società Funivie Savona-San Giuseppe

Storia

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale un gran numero di locomotive, provenienti prevalentemente dalle Ferrovie Reali Prussiane (KPEV) e dalle Ferrovie Statali Austriache, Südbhan in particolare, vennero cedute all’Italia in conto riparazioni danni di guerra.
Tra le 200 locomotive perventute dalle Ferrovie Prussiane vi furono 67 macchine del tipo G8, immatricolate dalle FS nel Gruppo 422.
Le 422, macchine semplici, robuste ed affidabili, vennero destinate ad alcuni depositi del Nord Italia, in particolare nel Veneto (Padova, Mestre, Vicenza); ma anche a Milano e Torino, specie negli ultimi anni di servizio, quando la maggior parte venne tuttavia assegnata a Parma. Oltre ai servizi di manovra pesante, queste locomotive si distinsero alla testa di treni merci, come ad esempio sulla Pontremolese, prima della elettrificazione di questa linea in corrente alternata trifase.
Le radiazioni cominciarono già nella seconda metà degli anni ’30 e vennero completate agli albori degli anni ’50. Due di esse tuttavia, la 422.009 e la 422.022, nel 1946 furono acquistate dalla Società delle Funivie Savona – San Giuseppe, per l’impiego nella manovra pesante dei carri nel parco – carbone dello stabilimento di Bragno e per le “tirate” sul raccordo che univa questo con la stazione di San Giuseppe di Cairo. Il loro impiego durò fino al 1973, quando vennero rimpiazzate da locomotive diesel.
Dopo alcuni anni in trascorsi in attesa delle demolizione, nel 1977 le due vaporiore furono acquistate dal Museo Ferroviario Piemontese, che proprio allora si stava costituendo, formando così i primissimi pezzi della collezione. Da allora, la 422.009 ha continuato a percorrere incessantemente i binari del Piemonte alla testa di numerosissimi treni storici.

Dove si trova

Esposta presso la sede di Savigliano

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