Locomotiva a vapore per treni rapidi 640.071

Locomotiva a vapore 640.122 in testa ad un treno di pietrisco per la massicciata

Dati tecnici

Anno di costruzione 1909 Massa in servizio 89300Kg
Costruttore Breda Massa aderente 44000 Kg
Rodiggio 1-3-0 Velocità massima 100 Km/h
Lunghezza totale 16908 mm Pressione di esercizio 12 atm
Numero cilindri 2 interni Potenza massima 800 CV
Dimensione cilindri (alesaggio x corsa) 540 x 700 mm Sforzo di trazione massimo 10000Kg
Distribuzione Walschaerts Diametro ruote motrici 1850 mm
Tender 3 assi Capacità d’acqua 15 m³
Freno Westinghouse Capacità di carbone 6000 Kg
Vapore surriscaldato e semplice espansione Riscaldamento a vapore

A chi apparteneva

Ferrovie dello Stato

Storia

Le locomotive FS del Gruppo 640 sono comunemente note nell’ambientte ferroviario col nomignolo di “Signorine”. Probabilmente l’origine di questo soprannome è da ricercarsi nell’eleganza della linea estetica di queste locomotive, slanciata e snella, e nel fatto che queste macchine erano generalmente destinate a servizi leggeri e poco impegnativi.

La 640 è la versione a vapore surriscaldato delle 630, progetto RA (Rete Adriatica), ripreso dalle FS e costruite in cento esemplari tra il 1906 e il 1930. Le nuove locomotive furono realizzate tra il 1907 e il 1911 e rappresentarono la prima macchina in assoluto a vapore surriscaldato entrata in servizio in Italia. Come la 600/625, anch’esse erano caratterizzate dal “carrello italiano”. Mentre le prime 48 unità furono costruite da Schwartzkopff a Berlino, le successive 103 (640.049 a 151) uscirono dalla Breda di Milano e le ultime 18 — per un totale quindi di 169 esemplari — dalle Costruzioni Meccaniche di Saronno.

Nel 1929-1930, nell’ambito del programma di trasformazione di locomotive a vapore saturo, con l’applicazione del surriscaldatore, 15 unità del gruppo 630 furono interessate da questa modifica e, contemporaneamente, venne installata su di esse la distibuzione a valvole Caprotti. Queste macchine entrarono a far parte del gruppo 640 conservando la numerazione d’origine come 630, aumentata però di 300 unità.

Infine, nel 1951, altre quattro locomotive, fatte costruire dalla società “Strade Ferrate Biellesi”, andarono a far parte degli effettivi del gruppo. Queste quattro macchine erano state costruite dalla S.A. Energie di Marcinelle (Belgio) (tre unità nel 1926) e dall’Ansaldo (l’ultima nel 1930).

Al loro primo apparire, le 640 si proposero come le migliori e più affidabili locomotive veloci del parco FS di allora. Dopo i primi collaudi a Firenze furono assegnate al servizio sulle principali linee non elettrificate: Torino – Milano – Venezia, Milano – Bologna, Firenze – Roma, Roma – Napoli, dove poterono esprimere il meglio di sè con i treni veloci a media e bassa composizione.

Questa egemonia non durò a lungo, insidiata in parte dalle 680 e poi, decisamente, dalle 685, che cominciarono ad entrare in servizio nel 1912. L’assegnazione delle 640, nel corso della loro intera carriera, rimase sempre piuttosto circoscritta ai principali depositi del Nord Italia (Torino, Milano, Verona, Bologna) oltre a Roma e Napoli. Saltuariamente, anche il Centro Italia vide le 640 prestare servizio (Foligno, Ancona), mentre il Sud della penisola e le isole non videro mai queste locomotive.

Alla fine della carriera il nucleo superstite di 640, concentrato in Piemonte, svolse negli ultimi anni servizi misti, sia in testa ai treni locali, sia ai merci.

Dove si trova

In corso di restauro presso l’officina di Torino Ponte Mosca

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