Dati tecnici
Anno di costruzione | 1940 | Massa in servizio | 37500 Kg |
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Costruttore | FIAT, Torino | Massa aderente | 19000 Kg |
Rodiggio | (1A)-(A1) | Velocità massima | 130 Km/h |
Lunghezza totale | 24560 mm | Potenza massima | 300 CV |
Motore | 2 x OM BXD | Diametro ruote motrici | 900 mm |
Cilindrata, Disposizione |
14.330 cc 6 cilindri in linea |
Numero marce | 2 |
Ciclo | Diesel, iniezione diretta | Trasmissione finale | Ponte invertitore |
Cambio | Idraulico OM SRM-DF 1,15 | Posti a sedere | 72 |
Frizione | Monodisco a secco per presa diretta | Freno | Automatico WU-P |
Comando multiplo sino a 2 unità |
A chi apparteneva
Ferrovie dello Stato
Storia
Le ALn 772 sono state tra le più numerose e rappresentative automotrici del parco FS ed hanno percorso i binari di tutta Italia durante oltre trent’anni, svolgendo un prezioso servizio in testa ad ogni tipo di treno, dal dopoguerra a metà anni ’80. Hanno segnato il passaggio dalla generazione delle “littorine” d’anteguerra, leggere e veloci ma spartane, e le confortevoli e versatili automotrici del dopoguerra, dotate di motori sottocassa e intercomunicanti.
Se le varie ALn 56, ALn 556 e tutte le altre automotrici di prima generazione, negli anni ’30, avevano “rotto il ghiaccio” con l’introduzione della trazione diesel per i servizi passeggeri veloci, alla vigilia del 1940 si sentiva l’esigenza di un veicolo più marcatamente ferroviario, dal comfort di viaggio migliore, e che mettesse a frutto i suggerimenti maturati in oltre un decennio di pratica della trazione diesel.
Le prime ALn 772, costruite da Fiat ed OM, videro la luce all’inizio del 1940, frutto delle sperimentazione sui tre prototipi ALn 72 OM (privi di comando multiplo) e subito misero in luce le loro caratteristiche innovative. Le dimensioni del veicolo, più robusto ed ampio delle “littorine” precedenti, permettevano di disporre di un arredamento interno finalmente confortevole, con i tradizionali sedili con poggiatesta. Il motore, ancora in posizione frontale sulle testate, era però ancorato alla cassa e non al carrello: così facendo, le sollecitazioni al binario diminuivano, pur essendo il motore (e in generale la meccanica della trasmissione) più pesante dei tipi precedenti. Il carrello stesso era per la prima volta a due stadi di sospensione, per un migliore comfort di marcia. Il cambio idraulico e l’adozione del comando multiplo rendevano queste automotrici versatili e adatte ad ogni servizio, dai rapidi ai locali su qualunque linea, mentre l’estetica risultava gradevole grazie alla cassa interamente saldata, alla linea aerodinamica, all’assenza di coprigiunti e ad un nuovo disegno della copertura del radiatore sul frontale.
Il destino di queste automotrici fu segnato inizialmente dalla seconda guerra mondiale: rimasero presto bloccate per mancanza di combustibile, mentre la costruzione (sempre Fiat ed OM) poté proseguire solo dopo il termine del conflitto. L’affidabilità dimostrata da queste macchine, però, fece sì che venissero replicate fino al 1957, raggiungendo le 323 unità (le ultime furono consegnate poco dopo il debutto delle ALn 668, le automotrici di tipo moderno il cui progetto è alla base delle costruzioni d’automotrici diesel fino alla fine del secolo).
Le ALn 772 servirono le linee non elettrificate di tutta l’Italia, comprese le isole, per oltre quarant’anni: la loro carriera si concluse nel 1985. La 1033, di costruzione Fiat, è stata conservata dal MFP a ricordo di questo gruppo che ha scritto pagine di storia della ferrovia.
Dove si trova
In corso di collaudo presso il Deposito Locomotive di Torino Smistamento