Dati tecnici
Anno di costruzione | 1922 | Massa in servizio | 87300 Kg |
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Costruttore | Officine Meccaniche Navali, Napoli | Massa aderente | 61600 Kg |
Rodiggio | 1-4-1 | Velocità massima | 65 Km/h |
Lunghezza totale | 13178 mm | Pressione di esercizio | 12 atm |
Numero cilindri | 2 esterni | Potenza massima | 980 CV |
Dimensione cilindri (alesaggio x corsa) | 540 x 700 mm | Sforzo di trazione massimo | 14700 Kg |
Distribuzione | Walschaerts | Diametro ruote motrici | 1370 mm |
Tender |
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Capacità d’acqua | 10 m³ |
Freno | Westinghouse | Capacità di carbone | 3500 Kg |
Vapore surriscaldato e semplice espansione | Riscaldamento a vapore |
A chi apparteneva
Ferrovie dello Stato
Storia
Per risolvere i problemi di trazione in particolare sulle tortuose e ripide linee trasversali dell’Appennino, le Ferrovie dello Stato studiarono una versione senza tender della riuscitissima locomotiva 740, allo scopo di aumentare il carico utile rimorchiabile, sopprimendo il carro delle scorte. Oltre all’eliminazione del tender, le modifiche rispetto al progetto del gruppo 740 furono abbastanza contenute e consistettero, sostanzialmente, nella modifica della traversa posteriore, che dovette accogliere organi di repulsione ed aggancio normali, e nell’adozione di un bissel posteriore, il cui scopo era per la massima parte sorreggere le scorte di carbone; inoltre, rendeva simmetrico il rodiggio, permettendo alla macchina di raggiungere la velocità massima anche nella marcia a ritroso ed eliminando perciò la necessità di giratura ai capilinea.
Costruite in 50 esemplari, cui nel 1951 si aggiunsero tre unità riscattate dalla Ferrovia Santhià-Biella, le 940 vennero per lo più assegnate alla linea Roma-Sulmona-Pescara, ma prestarono servizio pure sulle linee del Piemonte, come la Cuneo-Nizza, ed anche in pianura, specie alla fine della carriera.
La 940.030 dopo l’uscita dallo stabilimento fu inizialmente assegnata al deposito di Sulmona, per poi essere trasferita prima a Salerno e quindi a Campobasso, dove rimase tra il 1938 ed il dicembre 1940. Dal 1 gennaio 1941 trascorse un anno a Benevento, prima di subire la grande riparazione a Rimini nel 1942 e quindi ritornare al deposito di assegnazione sino al 26 gennaio del 1943.
Nel periodo cruciale della Guerra venne trasferita in Sicilia e prestò servizio tra Modica e Siracusa sino al luglio del 1948, quando fu inviata a Rimini per un’altra grande revisione. Prestò quindi nuovamente servizio a Sulmona, per poi essere assegnata in rapida successione ai depositi di La Spezia, Firenze, Fortezza e Pisa, dove in pratica chiuse la carriera “ufficiale” nel 1975, in servizio sulla linea per Aulla e Piazza al Serchio.
Da ultimo, sempre nel 1975, fu inviata a Pistoia per riserva al carro soccorso e ricevette una riparazione speciale che ne prorogò la scadenza, prevista per il 1978. L’intervento le consentì di partecipare funzionante alla manifestazione “Cuneo 1979”, in occasione della riapertura della linea del Tenda; infine fu accantonata in attesa di demolizione a Pisa.
Nel 1983 fu iscritta nell’elenco delle unità da preservare per scopi storico-museali; grazie a questo provvedimento fu scongiurato il rischio di demolizione e, dieci anni dopo, potè essere acquistata dal Museo Ferroviario Piemontese e restaurata per l’esposizione statica nella rotonda della sede di Savigliano.
Dal 12 marzo fa bella mostra di sè, in compagnia della E404.002 di Trenitalia, sull’aiuola di fronte alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, nel quadro delle celebrazioni di “Italia 150”, in ricordo delle migliaia di persone che per oltre un secolo hanno lavorato in quel luogo.
Si ringrazia il sig. Aldo Riccardi per il prezioso contributo.
Dove si trova
Esposta in Corso Castelfidardo angolo Corso Stati Uniti a Torino