Dati tecnici
Anno di costruzione | 1927 | Costruzione | (non disponibile) |
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Rodiggio | 2 | Massa di servizio | 10240 Kg |
Lunghezza totale | 9860 mm | Massa frenata | 11000 Kg |
Passo | 4800 mm | Velocità massima | 75Km/h |
Diametro ruote | 1010 mm | Freno | A mano |
A chi è appartenuto
Ferrovie dello Stato
Storia
In passato, anche i treni merci vedevano in composizione un bagagliaio. Ovviamente, in questo tipo di treni, tale veicolo non aveva la funzione di trasportare bagaglio dei viaggiatori, dal momento che non ve ne sono; però assolveva a due altrettanto importanti funzioni.
Innanzitutto, anche i treni merci svolgevano servizio di trasporto di piccole partite o di collettame: tali piccoli colli venivano stivati sul bagagliaio, invece che su un carro: il servizio ne risultava accelerato, soprattutto se la merce era destinata ad una delle stazioni toccate dal treno, perchè al carico e scarico doveva provvedere direttamente il personale del treno. La seconda funzione era proprio quella di trasportare il personale di scorta addetto al treno, ad iniziare, naturalmente, dal capotreno.
Questi, oltre a sovrintendere alla marcia del treno, doveva “presenziare la coda”: ossia essere sempre pronto accanto al freno a mano dell’ultimo veicolo del treno. Per regolamento, infatti, l’ultimo veicolo di qualsiasi treno doveva essere munito di freno a mano efficiente, che doveva sempre sorvegliato da un ferroviere; e appunto per tale ragione, nei treni merci, il bagagliaio era collocato sempre in coda.
E poi sul bagagliaio trovavano posto i frenatori. Ancora molto tempo dopo la fine della seconda guerra mondiale, infatti, erano numerosi i veicoli merci che non erano dotati di freno pneumatico, e non erano per nulla rari i veicoli sprovvisti di qualunque tipo di freno.
In tali circostanze, per assicurare la frenatura del convoglio, era necessario che un numero sufficiente di agenti ferroviari – i frenatori appunto – presenziasse i carri muniti di freno a mano, allo scopo di chiudere od allentare i freni secondo le istruzioni impartite dal macchinista mediante il fischio della locomotiva. Gli agenti che, in seguito alle manovre eseguite nelle varie stazioni, risultavano in sovrannumero rispetto ai carri da frenare, prendevano posto sul bagagliaio.
A tal scopo, i bagagliai della serie Dm risultavano suddivisi in due ambienti di dimensioni all’incirca uguali: un vano per il personale, riscaldato da stufetta a carbone, che comprendeva un posto per il capotreno ed uno per il messaggere postale (anche se non di rado su questi mezzi il compito di smistare la corrispondenza di servizio veniva affidato al capotreno), con casellario, ed un vano di carico. Entrambi i compartimenti comprendevano (contrariamente ai bagagliai per treni viaggiatori) diversi posti a sedere su essenziali panche in legno, destinate – appunto – ai frenatori che dovevano prendere posto, o che avevano terminato il proprio servizio, sui carri.
Dove si trova
Esposto presso la sede di Savigliano