Dati tecnici
Anno di costruzione | 1907 | Massa in servizio | 30000 Kg |
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Costruttore | Henschel & Sohn, Kassel | Massa aderente | 30000 Kg |
Rodiggio | 0-3-0 | Velocità massima | 40 Km/h |
Lunghezza totale | 8591 mm | Pressione di esercizio | 12 atm |
Numero cilindri | 2 esterni | Potenza massima | 280 CV |
Dimensione cilindri (alesaggio x corsa) | 270 x 559 mm | Sforzo di trazione massimo | 7050 Kg |
Distribuzione | Allan | Diametro ruote motrici | 1100 mm |
Tender | Capacità d’acqua | 4 m³ | |
Freno | Westinghouse | Capacità di carbone | 1000 Kg |
Vapore saturo e semplice espansione |
A chi apparteneva
Ente Autonomo Porto di Savona
Storia
Le locomotive-tender del tipo “T3” sono state costruite in migliaia di esemplari, distribuiti sulle ferrovie di molti Paesi, secondo un fortunato progetto commissionato a fine Ottocento dalle Ferrovie Prussiane. Si tratta di piccole locomotive a vapore saturo, semplici, economiche e robuste, adatte ai servizi locali su linee secondarie. La bassa velocità non era certo un handicap quando esse videro la luce, oltre un secolo fa, mentre le ruote piccole consentivano un buono sforzo di trazione, pur non avendo una potenza notevole, il che le rendeva adatte anche a servizi merci.
Oltre a quelle prussiane, acquistarono locomotive del tipo “T3” anche ferrovie in concessione di tutta Europa: in Piemonte sia la Torino – Ceres che la Canavesana ebbero in dotazione macchine di questo tipo, mentre le FS non le utilizzarono mai.
Sulla linea Torino – Rivarolo – Castellamonte/Pont, la loro leggendaria robustezza fece sì che queste locomotive venissero impiegate alla testa dei treni locali, talvolta in “doppia” con le locotender Breda, fino al 1962, anno in cui venero introdotte le nuove automotrici diesel dello stesso tipo delle ALn 668 FS, che decretarono la fine della trazione a vapore sulla Canavesana.
Le originarie T3 delle linee concesse torinesi sono purtroppo andate perdute, se si eccettua la n°9 monumento; l’esemplare della nostra collezione è originario della Ferrovia della Val Sessera (Grignasco – Coggiola), oggi non più esistente. Alla chiusura della linea, avvenuta nel 1935 per via di un’alluvione, la T3 (che allora recava il numero 2) fu acquistata, insieme alla gemella n° 1, dal Porto di Savona, che le rinumerò EA 11 ed EA 12. Rimasero in servizio fino ai primi anni ’70: dopo alcuni anni trascorsi in attesa della demolizione, si salvarono grazie all’acquisto da parte del Museo Ferroviario Piemontese, allora appena costituitosi.
Dopo altri anni di attesa, una delle due è stata restaurata in ordine di marcia, mentre l’altra è in mostra, statica, presso il Museo dei Trasporti di Altavilla Monferrato.
La storia della T3 n° 3 comprende però una ulteriore pagina drammatica: già restaurata e collaudata nella primavera del 2000, è stata gravemente danneggiata dall’alluvione che colpì Torino, e nella fattispecie il quartiere di Borgo Dora, dove sono ubicate le Officine di Porta Milano. Ha dovuto quindi subire una nuova complessa riparazione di tutta la parte bassa della macchina (rodiggio, distribuzione, cilindri), danneggiata dal fango della Dora Riparia, prima di essere reimmessa in servizio, nel 2002, per il traino di treni storico-rievocativi.
Dove si trova
In revisione generale presso le officine di Torino Ponte Mosca