Locomotiva elettrica a corrente continua E 626.248

Locomotiva gruppo E626

Dati tecnici

Anno di costruzione 1937 Massa in servizio 95000 Kg
Costruttore TIBB – Vado Ligure Massa aderente 95000Kg
Rodiggio (B’0)-B0-(B’0) Velocità massima 95 Km/h
Lunghezza totale 14950 mm Potenza massima 2100 KW
Numero motori 6 Diametro ruote motrici 1100 mm
Alimentazione Corrente continua, 3000V  Sforzo di trazione massimo 15000 Kg
Tipo di motori Ad un grado di indebolimento di campo, reostato a secco Trasmissione finale Ingranaggi dritti, rapporto 21/76
Combinazioni motori Serie, serie-parallelo, parallelo Freno Automatico e moderabile

A chi apparteneva

Ferrovie dello Stato

Storia

Alla fine degli anni Venti è ormai evidente che il sistema di trazione in corrente alternata trifase ha raggiunto il proprio limite. Per questo motivo, a partire dal 1927 le Ferrovie dello Stato iniziano a studiare un nuovo tipo di locomotiva, secondo il sistema in corrente continua a 3000 volt. Da quegli studi scaturisce il gruppo E626, il primo alimentato in corrente continua delle Ferrovie dello Stato.

Sin dalle prime prove il sistema si rivela eccellente, tanto che già nel 1929 i 14 prototipi vengono chiamati a svolgere regolare servizio di linea sulla tratta Foggia-Benevento.

In seguito agli ottimi risultati conseguiti, le Ferrovie decidono che tutte le future elettrificazioni sarebbero state in corrente continua; viene pertanto ordinato un lotto di 85 macchine, costruite su progetto dell’Ufficio Studi Locomotive delle FS. L’esercizio dimostrerà che questo progetto era assai valido: da esso vennero derivati i successivi gruppi E 428 ed E 636; nel frattempo, l’organico del gruppo crescerà sino a comprendere più di 400 effettivi.

Nel corso della loro lunga vita le E 626 subirono numerose modifiche: negli ani ’40 alcune unità vennero attrezzate per l’esercizio di treni navetta con vettura pilota; durante la guerra su altre macchine venne installato un dispositivo vigilante per la condotta ad agente unico; altre ancora vennero private dei motori sugli assi estremi, per consentir loro di circolare sulla linea Aosta-Prè St. Didier ed altre. Con il declino della trazione a vapore, sulle carrozze s’iniziò ad installare il riscaldamento elettrico: conseguentemente, diverse E626 ricevettero le apparecchiature per poter alimentare i riscaldatori.

Verso la fine della carriera, alcune unità vennero dotate di apparecchiature per la comunicazione terra-treno e per la ripetizione dei segnali in macchina.

Le unità superstiti oggi rimangono in servizio presso le Ferrovie dello Stato, altre compagnie ferroviarie, Musei ed associazioni, per il traino di treni storici e rievocativi.

Dove si trova

Esposta presso l’officina di Torino Ponte Mosca

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