Dati tecnici
Anno di costruzione | (non disponibile) | Costruzione | (non disponibile) |
---|---|---|---|
Rodiggio | 2 | Massa in servizio | (non disponibile) |
Lunghezza totale | 1500 mm | Massa frenata | (non disponibile) |
Passo | 1200 mm | Velocità massima | (non disponibile) |
Diametro ruote | 450 mm | Freno | meccanico a nastro |
A chi è appartenuto
Ferrovie dello Stato
Storia
Simpatico veicolo a pedali, e per questo detto familiarmente dai ferrovieri “bicicletta”, impiegato per l’ispezione delle linee ferroviarie e per piccoli interventi di manutezione.
Era capace di trasportare fino a quattro uomini, a due a due schiena contro schiena: la coppia anteriore su sellino ciclistico, che garantiva anche la propulsione per mezzo delle due coppie di pedali;,la coppia posteriore, su panchetta in legno, che probabilmente era anche incaricata di trasportare qualche attrezzo leggero.
La meccanica è di tipo ciclistico; i pignoni erano, però, fissi (privi, cioè, del noto dispositivo a “ruota libera” di cui sono provviste le normali biciclette stradali), sicchè non era possibile sfruttare l’inerzia (o le discese) per smettere di pedalare; per contro si poteva, solamente regolando lo sforzo sui pedali, accelerare o rallentare a piacimento il veicolo, e perfino procedere a ritroso.
Il mezzo era anche dotato di freni a nastro, agenti sui due assi; il freno sull’asse anteriore era comandato dal posto anteriore sinistro, l’altro dall’uomo seduto al posto posteriore destro.
La disposizione degli uomini a bordo, la meccanica della trasmissione e la collocazione dei comandi del freno (l’uomo che comanda il freno si trova sempre a sinistra rispetto al senso di marcia) porta ad ipotizzare che, almeno nelle intenzioni dell’ideatore, il veicolo dovesse essere bidirezionale, cioè non necessitasse di essere girato per invertire il senso di marcia; è però facile supporre che in caso di necessità, data la relativa leggerezza della struttura, i quattro occupanti preferissero ruotare di peso il mezzo, piuttosto che pedalare a marcia indietro.
Dove si trova
In prestito all’Associazione Amici della Ferrovia Turistica della valle Maira – Dronero